Colonne che abbracciano il Regno di Napoli

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Tra il fitto e caratteristico quartiere di Pizzofalcone e l’ampia e sgombra piazza Plebiscito è la basilica di San Francesco di Paola, l’elegante e maestosa chiesa – voluta a imitazione del Pantheon di Roma – che solenne divide due realtà urbane differenti e fascinose. Posta nel cuore del quartiere reale borbonico, esattamente di fronte a Palazzo Reale e ad un passo dal Teatro San Carlo e dalla chiesa di San Ferdinando (nota per essere la chiesa dell’aristocrazia e degli artisti), la basilica è stata edificata per volere di Ferdinando I re di Napoli, come ringraziamento al Padre Celeste per la riconquista del regno. Il grande colonnato, che circonda la basilica e che allarga le proprie braccia verso la reggia, pare dovesse essere la metafora dell’abbraccio di Dio al Regno di Napoli. Così secondo la leggenda, anche se la storia racconta, invece, che lo scenografico portico venne realizzato dall’architetto Leopoldo Laperuta per ordine di Gioacchino Murat e che fu il primo intervento architettonico del “Largo di Palazzo”, quando ancora la chiesa non era in progetto. Inevitabilmente, si è sopraffatti dalla grandiosità della piazza, dall’immenso abbraccio del colonnato, dallo splendore della facciata di Palazzo Reale, che con le sue statue vigila su questo spazio a cielo aperto, da cui all’improvviso fa capolino anche il Vesuvio, che si inquadra tra il palazzo spagnolo e il Circolo degli ufficiali, svelandosi in tutta la sua maestosità. [charme-gallery]Ma si è non meno attratti dalla grandiosità architettonica della basilica, dominata dalla cupola centrale e dalle due minori. Singolare e atipica è la chiesa circolare, e così il suo interno in cui marmi, colonne ed opere d’arte sembrano seguire l’ondulazione delle mura e dove anche le panche per i fedeli sono poste al centro, in un ordine che sfugge alla logica delle linee perpendicolari. A sorreggere la cupola centrale, e a delimitarne l’area, si ergono 34 colonne di ordine corinzio, alte 11 metri e con gl’imponenti fusti in marmo di Mondragone, mentre le tribune di corte aprono spazi incorniciati da colonne e merletti di marmo. All’interno della basilica, la luce è soffusa e fioca, ma sufficiente per dar rilievo ad opere d’arte di grande pregio che arredano la chiesa: l’altare maggiore, ricco di lapislazzuli e di pietre preziose; le otto statue di santi lungo le pareti. Abbandonata l’atmosfera mistica della chiesa, non si può non essere attirati dal contesto che vi si sviluppa alle spalle: è il quartiere di Pizzofalcone, così avvinghiato e inscindibile dalla basilica, accidentato eppure da scoprire tra le sue mille stradine che si intersecano in un disordine perfetto che, tutto insieme, cinge San Francesco di Paola.