“Neapolitan Shakespeare” live a San Paolo Maggiore

2968
Basilica di San Paolo Maggiore

Sarà la Basilica di San Paolo Maggiore di Napoli, in piazza San Gaetano, ad ospitare sabato 14 novembre, alle 19, il primo concerto di “Neapolitan Shakespeare”, progetto firmato da Gianni Lamagna che ha dato vita a un interessante disco pubblicato di recente su etichetta Europhone Records.

Un esperimento innovativo, venuto alla luce dopo due anni di gestazione, che vede protagonisti ben 17sonetti del noto poeta inglese musicati e tradotti in napoletano.

Il risultato è attualissimo e parla ai cuori in maniera trasversale allo spazio e al tempo. Lamagna, trasfonde infatti in questo lavoro anni di esperienza professionale ed umana e fa incontrare la musica del ‘700 con la tradizione popolare, il country, la musica irlandese, i Beatles, la tradizione bandistica, l’amore per i compositori brasiliani… Ne nasce un sapiente impasto di tradizioni culturali e atmosfere dall’impatto fortemente suggestivo.

Per l’occasione, Napoli “sposerà” la Londra della “golden age” all’insegna della musica e dell’amore, lo stesso che Shakespeare ha saputo cantare nei suoi sonetti, mettendo a nudo i segreti e le pieghe dell’animo in maniera sorprendente.

Durante la serata, ad ingresso libero fino ad esaurimento posti, si esibiranno in voce, Gianni Lamagna, Piera Lombardi,  Alessio Arena e
le Mamme di Sisina.

I musicisti coinvolti saranno invece: Arcangelo Michele Caso al violoncello, Alessandro de Carolis ai flauti, Gianluca Falasca al violino, Giosi Cincotti al pianoforte, Michele de Martino al mandolino, Paolo Propoli alle chitarre, Vincenzo Lamagna al contrabbasso, Mario Ciro Sorrentino alla tromba e al trombino barocco, Luigi Petrone al clarinetto e Cira Romano all’arpa.

“Neapolitan Shakespeare” è una produzione  “di Musica in Musica” con musiche di Gianni Lamagna, Giosi Cincotti, Piera Lombardi, Nico Arcieri e Paolo Raffone; arrangiamenti, elaborazioni e direzione di Paolo Raffone,  traduzioni di Gianni Lamagna e supervisione per il napoletano scritto di Raffaele Bracale.