La Paraideaolia di Armando Jossa a Castel dell’Ovo

2579
Il Cristo di Jossa

“L’opera che non esiste e che tutti possono vedere” è la frase che primeggia sugli inviti e le locandine di uno degli eventi artistici più attesi dell’Estate made in Naples. Citazione, che si è trasformata in men che non si dica nello slogan nonché  fil rouge della ricercata esposizione.

Un appuntamento unico, che fino al 27 luglio, nella suggestiva sala delle Terrazze di Castel dell’Ovo, sull’isolotto di Megaride, vedrà protagonista una nuova forma d’arte, sospesa tra genio e magia, “finalizzata” a disegnare forme nascoste. Il suo nome? Paraideaolia, il cui ideatore è il maestro Armando Jossa. Un artista dalla lunga carriera, allievo di Pietro Annigoni, premio Mirò per la pittura – già noto alla critica per mitiche mostre come “Musica su tela” e per i ritratti esoterici del Principe di Sansevero, Giuditta Guastamacchia e Ferdinando IV di Borbone -, che con questa esposizione di opere singolari ed inaspettate, apre al mondo dell’immagine un modo diverso d’interpretare ciò che gli occhi di un pittore vedono. Le sue opere sono frutto di una tecnica nuova che nulla ha a che vedere con i “classici” tela e pennello. Jossa, infatti, usando l’obiettivo della macchina fotografica riesce a “vedere”  in una tenda che svolazza al vento, un cesto di frutta, un mucchio di indumenti,  una pila di libri,  “l’opera che non esiste” e il suo clic che ferma l’attimo, diventa uno dei suoi incredibili quadri.

L’originale allestimento è stato curato in collaborazione con Stelvio Gambardella della Galleria d’arte Gamen di Napoli e sarà visitabile fino al 27 luglio, nei giorni feriali, dalle ore 10.30 alle 19.30 (ultimo accesso ore 18.45) e nei giorni festivi, dalle 10.30 alle 14.00 (ultimo accesso ore 13.15).