Per Daniel Buren è… “Come un gioco da bambini”

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Secondo il filosofo greco Platone: “Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco, che in un anno di conversazione”. Se ne vedranno di belle e sveleranno altrettante, dunque, negli spazi del Museo Madre di Napoli che, dal 24 aprile (opening ore 19) al 31 agosto 2015, ospiterà l’originale e coloratissima mostra dell’artista francese Daniel Buren. Una maxi installazione in situ dal titolo “Come un gioco da bambini”, che vedrà la grande sala al piano terra trasformarsi in un immenso spazio ludico: un vero e proprio gioco di costruzioni a grandezza reale. Un’opera – risultato della collaborazione con l’architetto Patrick Bouchain – che propone un sottile dialogo con l’architettura, che diventa viva, performativa: i visitatori avranno, infatti, la possibilità di passeggiare all’interno di una città sui generis fatta di cerchi ipnotici (su cui appaiono le righe segno distintivo delle opere di Buren), archi colorati, torri cilindriche, basamenti quadrati, timpani triangolari, collocati simmetricamente fra loro come se fossero parte dell’architettura stessa del museo, dotata al contempo di una sua ipotetica ed alternativa potenzialità fantastica e immaginativa. Un allestimento insolito, che intende celebrare la relazione fra il Madre ed il suo pubblico, tra l’istituzione e la sua comunità. Tra i massimi artisti contemporanei, Daniel Buren è autore di numerose opere in cui la valenza visiva è sempre associata a quella teorica, e il cui elemento rappresentativo potrebbe essere riassunto nel suo utilizzo della nozione di in situ: espressione che indica la forte interrelazione fra gli interventi e i luoghi espositivi o urbani in cui vengono realizzati.