Ducrot veste di bianco i giardini dell’Archeologico

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isabella ducrot effimero

“Bianco, mi ha detto, il colore dell’origine e della fine. Il colore di chi sta per cambiare condizione. Bianco, mi ha detto, il colore del silenzio assoluto; non il silenzio della morte, ma quello del preludio a tutte le metamorfosi possibili”. Così scriveva qualche anno fa in un suo libro la cilena Marcela Serrano. E tutto bianco diventerà, come magia, da sabato 7 marzo, alle ore 17, il giardino occidentale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, grazie all’installazione “Effimero” di Isabella Ducrot, a cura di Achille Bonito Oliva.

Per l’occasione, il verde del prato cederà il posto al bianco della carta, punteggiato da grandi cerchi azzurri e questa poetica alterazione dei consueti rapporti cromatici regalerà ai nostri occhi un nuovo cortile e una nuova esperienza. L’intervento della Ducrot, napoletana di origini e romana di adozione, rientra nel percorso espositivo sull’arte contemporanea intrapreso già da alcuni anni nel Museo e andrà a creare un sottile gioco tra natura e artificio, tra la casualità della distribuzione delle piante, la simmetrica ripartizione del cortile in quattro aiuole e i frammenti marmorei posizionati secondo una loro volontà nascosta. “L’elemento estraneo – afferma l’artista – si presenta come una coltre bianca, una sorta di neve fuori stagione punteggiata da forme circolari azzurre che obbediscono ad un loro ordine artificiale e indifferente a tutto il resto”.