“La Pizza diventi patrimonio Unesco”: lo chiedono in 200mila

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La petizione per chiedere l’inserimento dell’Arte della Pizza nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità” stilata dall’Unesco, lanciata da Alfonso Pecoraro Scanio su Change.org, con il sostegno della Coldiretti, dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e di Rossopomodoro, ha raggiunto in soli pochi mesi 200.000 adesioni. Le prime firme raccolte sono state consegnate al presidente della Commissione Italiana Unesco, Giovanni Puglisi, presso la sede Unesco di Roma in piazza Firenze da Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde; Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti; Franco Manna, Presidente di SEBETO S.p.A; Sergio Miccù, Presidente dell’APN (Associazione pizzaioli napoletani); Giuseppe Castiglione, Sottosegretario al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed Elio Lannutti, Presidente dell’Adusbef. Partita a settembre dal Napoli pizza Village, la raccolta firme ha fatto il giro d’Italia, raccogliendo le adesioni di esponenti politici, giornalisti, attori, registi e cantautori (tra questi, solo per citarne alcuni: Ilary Blasi, Jimmy Ghione, Roberto Maroni, Renzo Arbore, Eugenio BennatoPif, Vittorio SgarbiSergio Chiamparino, Luciana Littizzetto, Gianluca Galletti e Stefania Giannini). Ma anche di tanti sportivi tra i quali i calciatori napoletani Totò di Natale e Fabio Quagliarella, e l’intera squadra del Pisa. La petizione è stata lanciata anche a Londra e a New York ottenendo la firma di Lidia e Joe Bastianich, Bud Spencer e Natalia Quintavalle, Console generale dell’Italia a New York.