Trionfo di vini campani alla X edizione di Vitignoitalia

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Cala il sipario sulla X edizione di Vitignoitalia, il salone dei migliori vini del Belpaese che dall’8 al 10 giugno scorsi ha fatto di Castel dell’Ovo il maniero per eccellenza del nettare degli dei made in Italy con 200 aziende vitivinicole provenienti da tutto lo Stivale, dalla Sicilia all’Alto Adige.
La bella e soprattutto buona notizia di quest’anno è che il miglior vino d’Italia è, udite udite… campano! Si tratta, infatti, del Gillo Dorfles 2011 Aglianico Paestum IGT di Agricola San Salvatore 1988, che si è aggiudicato il Gran premio Vitignoitalia, uno dei riconoscimenti più prestigiosi e ambiti assegnati nel corso della rassegna.
E non è finita qua, perché il vino prodotto con le uva coltivate sui rigogliosi terreni della Campania Felix ha fatto incetta di premi! Ricordiamo infatti che dei 39 riconoscimenti che rappresentano il meglio dell’enologia nazionale, dall’Alto Adige al Cilento, dalla Valpolicella alla Sicilia del Nero d’Avola, passando per i vigneti d’Abruzzo, della Toscana e della Franciacorta, la Campania è riuscita a portarne a casa ben 12!

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Tra questi l’azienda Agricola San Salvatore ha fatto la parte del leone e si è guadagnata riconoscimenti in diverse categorie ottenendo l’ambito Premio Speciale Vitignoitalia.
Grande performance della regione anche sui passiti: due su tre premiati sono campani: il Privilegio di Feudi di San Gregorio e il Ruscolo di Cantina del Taburno.
Tra i riconoscimenti più significativi quello per la Valorizzazione del Territorio assegnato “ad personam“, a Marina Cvetic, “per il grande lavoro svolto nella continuazione dell’opera iniziata dal compianto Gianni Masciarelli, che fu il primo a credere nelle straordinarie potenzialità del “Montepulciano“.
Buoni risultati anche per quanto riguarda l’affluenza di pubblico che ha registrato nei tre giorni di manifestazione circa 12mila visitatori, tra ristoratori, food&beverage manager di hotel, sommelier, chef, enotecari.
Insomma un buon risultato per tutti con l’auspicio che i grandi numeri di quest’edizione rappresentino un ottimo trampolino di lancio per l’approdo delle etichette campane sui mercati di mezzo mondo.