La Mitra di Sara Lubrano tra i gioielli del Tesoro di San Gennaro

La Mitra realizzata dalla giovane artigiana orafa napoletana Sara Lubrano esposta nella Cappella del Tesoro. E’ l’unico gioiello in mostra realizzato da una donna.

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La sua Mitra sarà il 21.611esimo oggetto in mostra nella Cappella del Tesoro di San Gennaro. La sua opera è stata ritenuta degna di entrare a far parte delle gioie del Santo Patrono ed è la prima opera di una donna riconosciuta meritevole dalla Deputazione di entrare a far parte dell’inestimabile e famoso Tesoro di San Gennaro. Così ha deciso la Eccellentissima Deputazione della Cappella del Tesoro. Sara Lubrano, 31enne giovane jewelry design napoletana, con l’antica tecnica della micro scultura a cera persa, ha realizzato una preziosa mitra che riprende elementi dell’iconografia classica: le ampolle che contengono il sangue del santo, tralci d’uva, rose, la chiave del tesoro e lo stemma della città di Napoli.

Coralli, smeraldi e rubini incorniciano la scritta “jesce e facci grazia” in un gioiello che celebra l’affetto e il legame dell’artista per la sua città e per la tradizione orafa napoletana.  Un gioiello Ideato nel suo negozio-laboratorio in Vicoletto Belledonne a Napoli, dove ogni giorno cesella la bellezza in tutte le sue forme orafe. “È un onore realizzare un gioiello da donare alla mia città – dichiara la Lubrano – Una prova professionale impegnativa per esaltare la storia, l’identità e la passione di un’antica arte che ho scelto come lavoro. Una scelta che rinnovo ogni giorno e che oggi mi gratifica enormemente nel vedere una mia opera esposta nel museo del Tesoro di San Gennaro”.

L’inserimento della mitra di Sara Lubrano tra i gioielli del Museo del Tesoro di San Gennaro è un evento storico raggiunto anche grazie all’attività di valorizzazioni di talenti imprenditoriali e professionali femminili, obiettivi da sempre perseguiti dall’associazione EnterprisinGirls (www.enterprisingirls.it) presieduta dalla poliedrica e infaticabile Francesca Vitelli. “La nostra gioia è grande – afferma la presidente di EnterprisinGirls – perché dopo un lungo e impegnativo percorso intrapreso con la Deputazione e il Museo, abbiamo contribuito a valorizzare un talento, quello di Sara Lubrano, in un luogo simbolicamente evocativo”.