Continua il ciclo “L’Opera del mese”, a cura di Rossana Muzii. Un itinerario, quello voluto dalla direttrice del complesso monumentale della collina del Vomero, che “mette in scena”, ogni mese, lungo l’articolato percorso della Certosa di San Martino, un dipinto, una scultura, un opera d’arte decorativa o un restauro, proponendo ai visitatori un avvicinamento più completo al patrimonio artistico ospitato nella struttura napoletana.
Il secondo appuntamento, in programma domani, sabato 15 febbraio, a partire dalle ore 11, è dedicato, questa volta, alla figura di San Martino al quale la Certosa di Napoli fu consacrata nel 1368, ed alla cui fabbrica si alternarono alcuni tra i più grandi artisti ed architetti del XIV secolo.
La dedica al santo cavaliere di Tours non stupisce, visto il grande risalto che il culto a lui dedicato ebbe durante tutto il Medioevo. Secondo quanto riportano le fonti storiche, Martino nacque in un avamposto romano ai confini con l’odierna Ungheria. Fu chiamato “Martino” dal padre, che era un tribuno delle legioni, in onore di Marte, il dio della guerra. Ancora bambino, si trasferì con i genitori a Pavia, e qui crebbe fino a quando, a 15 anni, entrò anche lui nell’esercito. Come figlio di un veterano, fece rapidamente carriera e fu subito promosso al grado di circitor. Quindi fu trasferito in Gallia, dove prestò servizio presso la città di Amiens. Fu qui, secondo la tradizione, che durante una ronda notturna incontrò un mendicante seminudo e, vedendolo sofferente, tagliò in due il suo mantello e lo condivise con il povero bisognoso.
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Si tratta dell’episodio più noto della vita del Santo e senza dubbio quello maggiormente rappresentato, sia in pittura che in scultura, anche da diversi artisti che hanno lavorato per i certosini di Napoli durante il susseguirsi dei secoli.
Da qui l’itinerario proposto per “L’Opera del mese”. Un’occasione per ripercorrere, in diversi ambienti del complesso museale napoletano, le molteplici interpretazioni che vari ed importanti artisti hanno fornito della figura del Santo titolare della Certosa.
Procedendo nelle sale del Quarto del Priore si incontrerà dapprima la grande tavola lignea raffigurante “San Martino e il povero” del milanese Protasio Crivelli. Ci si soffermerà poi sul monumentale altorilievo di Pietro Bernini, rappresentante il medesimo episodio, con un interessante approfondimento sulle ragioni conservative e le modalità di realizzazione della replica che oggi lo sostituisce sul portale d’ingresso della Certosa, dove originariamente si trovava.
Continuando il percorso si incontrerà un singolare gruppo ligneo, anch’esso raffigurante l’episodio del taglio del mantello, attribuito a Nicola Fumo. La visita terminerà in Chiesa, nella cappella dedicata a San Martino nella quale “di Francesco Solimena sono i due quadri laterali ad olio; in uno è San Martino da guerriero che dà metà del suo mantello ad un povero nell’altro è l’apparizione di Cristo che gli mostra quello stesso mantello da lui dato per carità”, come racconta il Tufari nella sua celebre descrizione della Certosa nel 1854.
Certosa e Museo di San Martino
Via Tito Angelini, 22 Napoli
tel. +39/081.74.99.111
www.polomusealenapoli.beniculturali.it
e-mail: sspsae-na@beniculturali.it
“L’Opera del Mese”
La figura di San Martino per la Certosa: dalla scultura di
Pietro Bernini alla pittura di Francesco Solimena’”
Sabato 15 febbraio 2014 ‐ Ore 11.00