Riaprono i sotterranei gotici di San Martino

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certosa di San Martino

Se siete curiosi, amate la storia e vi trovate a Napoli, sabato 24 gennaio e nei prossimi fine settimana (su prenotazione), non avete scuse. La tappa è d’obbligo, alle 11.30 in punto, alla Certosa e al Museo di San Martino, dove riapriranno, finalmente, gli affascinanti sotterranei gotici.

Da oltre settecento anni dominatore della collina del Vomero accanto al Castel Sant’Elmo, il complesso monumentale è tutto ciò che rimane dello stile architettonico originario della certosa, iniziata nel maggio 1325 per volere di Carlo duca di Calabria, figlio del sovrano Roberto d’Angiò, rimaneggiata più volte. Oggi si presenta ai visitatori con una veste nuova, il cui percorso museale, oltre ad una singolare raccolta di antiche iscrizioni, una cronaca sui fatti avvenuti in città attraverso i secoli, comprende circa 150 opere che abbracciano un arco cronologico tra Medioevo e Settecento. Tra le più rilevanti da ammirare, si segnalano il sarcofago di Beatrice del Balzo, la splendida Madonna col Bambino di cultura raffaellesca e l’imponente San Francesco d’Assisi di Giuseppe Sanmartino. Non meno significativa è la raccolta epigrafica, un archivio di pietra che testimonia con le sue iscrizioni fatti di vita urbana quotidiana nel corso dei secoli. Raccolta, che si è formata attraverso acquisti, lasciti, donazioni, cessioni e depositi tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento.