Alla Fonoteca, le opere Pop-olari di Antonio Conte

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Antonio Conte - particolare opera

Si scrive “Hic et nunc” si legge coloratissima personale firmata Antonio Conte, che da domani, martedì 20 ottobre, con vernissage a partire dalle 19, fino al 3 novembre vedrà le originali opere “Pop-olari” dell’artista partenopeo alla Fonoteca di Napoli, protagoniste di “Human Portraits”. Una rassegna che intende sondare la funzione del ritratto attuale e la capacità di giovani artisti di rappresentare le novità contaminanti del digitale e dei writers, della visione di un’umanità in cammino verso una nuova dimensione di pollution, dove uomo e segni del consumo interagiscono fino a diventare nuova entità. Nell’allestimento, a cura di Gianni Nappa, organizzato da Fonoteca e ResetArt, il linguaggio pittorico di Conte mostra tangenze con i padri della Pop Art, il segno espressionista e lo spirito Dada che lo porta spesso a elaborare giochi di parole e a cercare contaminazioni con altre discipline artistiche. Ad esempio molti titoli delle sue opere richiamano testi di canzoni, libri o film.

I supporti delle sue opere pittoriche variano da quelli più tradizionali, come tela e tavola, ai meno usuali, come giornali, carta da pacchi e, negli ultimi anni, materiale pubblicitario. In questi ultimi lavori, in particolare, l’artista denuncia un’attenzione particolare per la natura squisitamente espressiva del materiale costituito da una superficie già dotata di una carica estetica e comunicativa, su cui l’intervento pittorico si sovrappone solo parzialmente lasciando intravedere alcuni elementi di partenza. Inoltre nella scelta del singolo manifesto e nella difficoltà del suo recupero entra in gioco una componente dadaista legata al caso ed all’immanenza dell’opera, nonché all’hic et nunc della sua realizzazione. “In questa mia ricerca spazio tempo – spiega l’artista – tutto quello che “produco” nasce da una serie di coincidenze, anche fortuite se vogliamo, e come una spugna assorbo tutto ciò che ci circonda: dai manifesti pubblicitari alle locandine dei concerti, passando per i volantini che trovo per strada e le cartoline nei pub, che diventano loro malgrado superficie di partenza per la mia pittura”. Opere realizzate qui ed ora, perché su quei manifesti, su quelle locandine e su quei poster l’occhio dell’artista si è posato… Qui ed ora. Altrove non sarebbe possibile o sarebbe stato possibile, ma in maniera del tutto diversa.