Il vero volto del Rione Sanità in mostra alla Salumeria

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Una delle immagini in mostra firmata da Mariagiovanna Capone

L’essenza del Rione, spogliato da stereotipi e pregiudizi. Un “reportage” attento, autentico e sincero, che punta a mostrare, a chi ancora non lo conoscesse, il vero volto di una delle zone più suggestive e sanguigne della città partenopea. Questo e molto di più è “Il Rione Sanità”, mostra firmata dagli allievi del corso di fotografia e fotogiornalismo organizzato dall’associazione culturale Upnea, che da domani 2 dicembre e per un mese sarà ospitata dalla Salumeria Upnea in via San Giovanni Maggiore Pignatelli, 34/35 a Napoli.

Uno studio diverso della storia del quartiere nato fuori le mura come luogo di sepoltura, ma anche di degenza per gli ammalati per la salubritas dell’aria che scendeva da Capodimonte e che gli valse il nome “sanità”. Un luogo che nel corso dei secoli ha saputo coniugare vita e morte, bellezza e dannazione, amore e odio diventando una vera anima di Napoli. Insieme ai maestri Sergio Siano e Roberto Stella e al presidente dell’associazione Luigi Crispino, gli allievi hanno iniziato un viaggio in una parte della città che ha tanto da dire, da mostrare, da far conoscere. Dalle donne di Mariagiovanna Capone che portano sui loro visi le emozioni e le speranze, ciascuna pronta a dare il proprio contributo per un vero cambiamento del tessuto sociale, alle storie di don Gennaro e della sua fonderia che per Angelo Moraca sono la metafora di un luogo che arde intorno alle esperienze che si tramandano nel tempo. Massimo Caroelli fotografa il ritmo di vita e morte, che probabilmente qui più che altrove convivono in perfetta simbiosi; Emanuela Cervo prova a catturare l’atmosfera metafisica e misteriosa che pervade vicoli e case, piazze e palazzi; Federica Lamagra segue “Paglialone” e Peppe in una quotidianità romantica e senza tempo; Sofia Quarantelli incontra la melodia del violino di Samuele e di Sanitansamble capace di elevarsi al di sopra del rumore di fondo; Annalisa Guida indugia tra le storie dei banchi del mercato dei Vergini immutato nei secoli e da sempre accogliente; Lorella Tripodi raccoglie la voglia di riscatto dei “Cristallini” e dei suoi cuori giovani e grandi; Ada Santasilia narra la “terra di mezzo”, il luogo della pietà dei vivi per le anime sospese; Claudio De Falco, si fa accompagnare dalle parole di Maurizio De Giovanni, e nel suo racconto di un giorno dei morti si intravedono nella miseria le luci della speranza, Fiammetta Tarallo indaga sull’integrazione della comunità srilankese e sull’inserimento della prima e seconda generazione; Irene Angelino, invece, racconta l’unione tra strada e case della gente.

Doppia, la presentazione dell’allestimento: domani, 2 dicembre alle 19 e sabato 5 dicembre alle 12.
Info: www.salumeriaupnea.com