Paccheri zucca, cozze e pane sbriciolato aromatizzato

3904
ricetta paccheri zucca cozze

Questa volta la storicetta (ricetta che condisce una storia giornaliera) che ci invia il nostro amico Gian Luca da Procida, ci parla di un piatto speciale che ha conquistato molte posizioni nella top ten dei piatti tipici campani e quindi anche isolani. Ecco in quale occasione e come lui ha cucinato per se e per i suoi ospiti d’oltralpe, un favoloso pacchero con la zucca e le cozze. Pubblichiamo così come ricevuto.

“A chi si domanda se può esistere amicizia sincera tra uomini e donne potrei rispondere con un secco si! Dopo tantissimi anni ho avuto modo di constatare senza alcun ombra di dubbio, che questo mio pensiero sia fondato e amichevolmente condiviso. Mi è capitata l’occasione  di lavorare per una mia carissima amica con la quale ho “spartito” gli studi universitari e in particolare un maledetto esame di matematica finanziaria. Quando ci siamo casualmente rivisti nel tempo sino ad ora, abbiamo sempre ricordato quei momenti bellissimi, ma i nostri lavori, così diversi e sempre frettolosi, facevano si che il caffè che avremmo dovuto prendere insieme fosse sempre solo una chimera.

Poco tempo fa invece una telefonata tanto inaspettata quanto molto gradita ha cambiato le sorti del “caffè sospeso”. “Ciao Gianly vuoi far parte del mio equipaggio per una mini crociera in barca a vela nel golfo , mi serve un secondo e un cuoco?” Questa la domanda che a bruciapelo mi è stata fatta dalla mia cara amica skipper. Si chiama Roberta, e lei è la mia ex collega d’ateneo della quale ho scritto sino ad ora. La mia risposta, è stata un gran si e che sapeva anche di felicità assoluta. Coniugare la mia passione per il mare e quella della cucina, con la possibilità di prendere il famoso caffè e ricordare i vecchi tempi non aveva prezzo. E quindi ho accettato volentieri e subito, e mi sono buttato in questa nuova avventura. Molto tempo per organizzare la cambusa non c’era e quindi mi sono affidato alla sua esperienza di skipper navigato.

Siamo partiti un venerdì mattina di metà settembre ma che nulla aveva purtroppo di quelle belle giornate che il nostro clima campano spesso regala a noi e agli ospiti della nostra terra e del nostro golfo. Infatti, pioggia e vento la facevano da padroni, ma il morale era a mille e nulla avrebbe compromesso la nuova esperienza.[charme-gallery]Dando un occhio alla cambusa ho notato subito con piacere la presenza di alcuni ingredienti di stagione che mi avrebbero permesso di cucinare alcuni dei miei piatti preferiti e in particolare della zucca e delle cozze cosi da  poter rielaborare un piatto che pochi giorni prima avevo mangiato a cena in uno dei miei ristoranti preferiti della mia isola. Decido che quello deve essere il piatto con cui iniziare la traversata sperando di far apprezzare da subito la mia cucina e avere l’approvazione degli ospiti d’oltremanica.

Preparazione ed ingredienti.

Cozze, Zucca, Olio extravergine di oliva, Pane cafone almeno del giorno prima, se non di più, Prezzemolo, Aglio, Pepe rosa, Sale, Pasta formato Paccheri di grano duro, Spezie e/o erbette a piacere

Far riscaldare un poco l’olio extravergine di oliva con l’aggiunta di un pizzico di pepe rosa e dopo unire l’aglio e la zucca sfumando con il vino bianco fino a cottura quasi completa, eliminando l’aglio a sua imbionditura (io preferisco che i cubetti rimangano abbastanza croccanti). Quindi aggiungere le cozze sgusciate con parte della loro acqua di cottura accuratamente conservata e continuare la cottura per una decina di minuti. Scolare la pasta sempre molto al dente e completare la cottura nel sughetto aggiungendo una parte del pane sbriciolato, in precedenza aromatizzato al pepe rosa e erbe o spezie a piacere, sempre con un filino d’olio.  Impiattare aggiungendo un pò di prezzemolo tritato fresco  e il resto del pane sbriciolato.

Comunque passare la nottata al chiaro di luna ridendo dell’esame di matematica finanziaria con un’amica di sempre, gustando un grande pacchero con zucca e cozze accompagnato da un bel vinello bianco freddo, e addormentarsi poi sui divanetti a poppa di una barca a vela ormeggiata in qualsiasi rada, è un’esperienza che non ha prezzo e che fa bene assai alla salute e al morale.”