Un rivelatore di raggi cosmici. Un telescopio realizzato nei laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), per raccontare la magia dell’Universo: è stato installato dai fisici della sezione partenopea dell’Infn, insieme con gli ingegneri dell’Anm (Azienda Napoletana Mobilità), negli spazi della stazione metro di Toledo a Napoli, eletta all’unanimità dalla stampa internazionale come la più bella d’Europa per le opere d’arte contemporanea che vi sono ospitate. Il bellissimo scalo ferroviario si arricchisce così di un altro pezzo unico, proveniente questa volta direttamente dal mondo della scienza.
L’iniziativa, promossa dal Comune di Napoli e dalla Regione Campania, è la prima di questo genere sperimentata in Italia in un luogo pubblico come la metropolitana. Obiettivo dichiarato: incuriosire i migliaia di passeggeri che transitano ogni giorno alla fermata Toledo, avvicinandoli al lavoro svolto da fisici e astrofici che esplorano i segreti del cosmo e i costituenti della materia.
Il rivelatore è un vero e proprio telescopio, in grado di mostrare le particelle invisibili – i raggi cosmici – che arrivano in continuazione sulla Terra, sprigionate dal Sole o da stelle più lontane o addirittura dai primi istanti della vita dell’Universo. Centinaia di queste particelle attraversano l’atmosfera ogni secondo e arrivano anche sottoterra, nel tunnel, a 40 metri di profondità, dove si trova la stazione Toledo della linea 1 della metropolitana di Napoli. Anche a questo livello l’occhio elettronico del telescopio riesce a rendere visibili i raggi cosmici “mostrandoli” al pubblico con l’accensione di foto-rivelatori a cui sono collegati led che sprigionano lampi di luce ad ogni passaggio. Uno spettacolo sensazionale.
Rivelando i raggi cosmici – attraverso esperimenti sotterranei, sulla superficie terrestre o nello spazio – i fisici dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ricavano informazioni preziose sull’evoluzione e la composizione dell’Universo, provando inoltre a risolvere gli enigmi della materia oscura e dell’antimateria. In tal modo vengono offerte anche importanti applicazioni: dalla biomedicina, allo studio dei vulcani, fino al monitoraggio dell’inquinamento e ai controlli di sicurezza.
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“Il significato di un’iniziativa, per certi versi inusuale e sorprendente come questa – ha dichiarato il presidente Infn, Fernando Ferroni, è quella di spingere davvero tutti a interrogarsi sul significato della ricerca scientifica, sul valore per la società dei suoi risultati e delle conoscenze conquistate. Suscitare interrogativi e consapevolezze su questi temi è parte integrante della missione di un ente di ricerca come il nostro”.
“Ancora una volta – ha detto Alberto Ramaglia Amministratore Delegato di Anm SpA – la metropolitana diventa veicolo di conoscenza e luogo di idee. Siamo lieti di aver offerto in nostro contributo alla ricerca e in particolare alla sua divulgazione grazie alla felice collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare”.
L’inaugurazione del rilevatore di raggi cosmici è stata preceduta da una presentazione divulgativa del progetto che si è tenuta nella Sala del Real Museo Mineralogico al Centri Musei delle Scienze Naturali e Fisiche di via Mezzocannone. Erano presenti il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il vicepresidente della Giunta regionale Guido Trombetti, il presidente Infn, Ferroni e l’amministratore delegato di Anm spa Ramaglia.