(Italiano) Con 750 mila visitatori, la Cappella Sansevero è il museo più visitato di Napoli. Ecco tutti i suoi record

Anche nel 2019, il gioiello del barocco si conferma leader tra tutti i musei partenopei. In soli sei anni incremento del 303% di ticket. 

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Cristo Velato Cappella Sansevero
Cappella Sansevero, Cristo Velato e Disinganno (Ph. Marco Ghidelli)

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La Cappella Sansevero è il museo più visitato di Napoli anche nel 2019. I visitatori totali dello stupendo scrigno del barocco e della famosa statua del Cristo Velato sono stati ben 758.453 , ovvero sessantamila in più rispetto all’anno precedente che ne aveva registrati 698.530. I visitatori che hanno pagato il ticket di ingresso (ritoccato a 8 euro a giugno) sono stati 723.039, con un incremento di oltre l’8% rispetto ai 665.774 del 2018. Circa 35 mila sono stati quindi gli ingressi gratuiti, pari al 4,6 per cento del totale. Una percentuale modestissima che non si riscontra affatto nella stragrande maggioranza dei musei statali napoletani (come il ben più grande, dotato e attrezzato Museo Archeologico Nazionale) che si affannano mese dopo mese a proclamare record di bigliettazione senza fornire dati ufficiali sulle gratuità, che invece negli anni scorsi risultava aggirarsi tra il 40 e il 50 per cento del totale degli ingressi.

Con circa 2.393 persone al giorno che hanno ammirato il Cristo velato e le altre meraviglie della cappella barocca, il Museo Cappella Sansevero, nonostante le sue dimensioni ridotte,  si conferma dunque ancora una volta il più attrattivo e visitato tra i musei e i complessi monumentali napoletani, sia pubblici che privati. Impressionante la crescita del 303 per cento registrata dal 2013 al 2019: dai 238.795 visitatori paganti si è passati agli oltre 723 mila dell’anno scorso.

Per far fronte alla crescente richiesta, e dare la possibilità al maggior numero di persone di visitare la Cappella Sansevero, nel corso del 2019, a partire da aprile, l’orario di apertura regolare è stato anche prolungato di un’ora e mezza in tutti i sabati (dalle 9.00 alle 20.30, ultimo ingresso consentito alle 20.00).

Cappella Sansevero, il direttore Fabrizio Masucci

I dati registrati negli ultimi anni sono tanto più straordinari quando si pensa alle dimensioni contenute dello spazio espositivo e dell’area di attesa all’esterno – dichiara Fabrizio Masucci, direttore del Museo Cappella Sansevero, l’uomo che più di tutti ha dato e voluto la svolta manageriale al sito –. Il nostro impegno è dedicato ogni giorno a mantenere alta la qualità dell’esperienza di visita alla Cappella Sansevero. Nel 2019 siamo stati scelti tra le aziende della Campania insignite del Premio Industria Felix, che ha conferito l’Alta Onorificenza di Bilancio alla Museo Cappella Sansevero s.r.l. Un premio che ci rende particolarmente orgogliosi, perché tale riconoscimento ci è stato assegnato in quanto ‘miglior impresa del settore cultura della regione’. Inoltre, siamo felici di poter dire che le unità del nostro personale sono cresciute di pari passo con il fatturato, fino ad arrivare alle 21 attuali”.

I traguardi raggiunti in questi ultimi anni non sarebbero stati possibili senza la lungimirante decisione, presa nel lontano 1996 dai comproprietari del complesso monumentale, di costituire una s.r.l., nell’auspicio che anche la cultura potesse generare profitto e lavoro e nella convinzione che ogni attività con ambizione di ‘fare impresa’ dovesse avere la forma giuridica adeguata prevista dall’ordinamento.

“Siamo sempre più convinti della nostra scelta – prosegue Fabrizio Masucci – consapevoli di essere quasi una mosca bianca in un settore (quello della cultura e del turismo) in cui operano, oltre ai soggetti pubblici, anche soggetti privati che in alcuni casi utilizzano impropriamente la forma della ‘associazione senza scopo di lucro’ non perseguendone l’ontologica encomiabile funzione sociale, ma come mera maschera per l’esercizio dell’attività di impresa. Ci auguriamo che presto anche altre realtà operino scelte come la nostra, assicurando in tal modo trasparenza e generando nel tempo posti di lavoro stabili e ricchezza per il territorio”.

La volta della Cappella Sansevero

Grande successo è stato riscontrato dal servizio di prenotazione online proposto dal museo: rispetto all’anno precedente, nel 2019 sono aumentati del 39% i visitatori che hanno acquistato i biglietti online (ben 157.898) e hanno scelto così la data e l’orario di visita, garantendosi l’accesso al Museo dalla fila rapida riservata ai prenotati.

Una forte crescita si è registrata, inoltre, nella fruizione del servizio di audioguide, che prevedono un tour dedicato agli adulti e uno dedicato ai più giovani, disponibili in 5 lingue: nel 2019 sono stati noleggiati oltre 101.213 apparecchi, l’11% in più del 2018. Nell’anno appena concluso, dunque, il 13% dei visitatori totali si è avvalso del servizio di audioguida. Sempre più apprezzata e utilizzata da turisti e cittadini, nel corso del 2019, la free wifi zone offerta dal Museo Cappella Sansevero nei tratti di strada antistanti, adottati dall’istituzione museale nel 2016 e dotati di nuovi arredi funzionali e di moderni corpi illuminanti.

Straordinario anche il numero di visitatori virtuali: da gennaio a dicembre 2019, il sito internet museosansevero.it ha registrato oltre 500mila utenti. Analogamente i canali social del museo, attivi dal 2014, vedono annualmente un costante incremento di utenti. I social network maggiormente apprezzati dai fan/followers della Cappella Sansevero sono attualmente Facebook, con quasi 40mila fan, e Instagram con 24,7mila followers. Il target è costituito da amanti dell’arte, potenziali visitatori, appassionati della storia del principe di Sansevero e di Napoli, turisti, persone che sono già state nella struttura e vogliono approfondirne alcuni aspetti o condividere la propria esperienza. Anche su Twitter la Cappella Sansevero partecipa attivamente agli eventi di settore come la MuseumWeek, la settimana dei musei. Su Tripadvisor, il più noto portale di recensioni di viaggiatori, il Museo Cappella Sansevero è stabilmente primo non solo tra i musei cittadini, ma più in generale tra i 600 ‘siti di interesse’ segnalati sul portale.